mercoledì 3 ottobre 2007

Intervento per una nuova sinistra


A seguito delle grandi trasformazioni di fine ‘900 nel mondo del lavoro e dell’affermazione del potere economico privato e globale, i paradigmi sociali in Europa sono radicalmente cambiati: ciò ha messo in crisi la sfera della morale individuale, ma anche le formazioni politiche tradizionali. La Sinistra ha alle sue spalle i riferimenti ideologici della tradizione socialista e comunista del XX secolo e la difficoltà crescente a rappresentare gli interessi dei produttori, la cui classe è ora frammentata e allettata dalle “opportunità individualistiche”.

Una Sinistra in crisi che deve fare i conti con l’affermarsi della flessibilità “just in time” come approccio per far fronte ai rapidi mutamenti della società, dovuti al progresso della tecnologia e alle trasformazioni culturali nelle popolazioni occidentali a seguito della crescente immigrazione. Una flessibilità per superare i confini non solo tecnologici ma anche etici: come nel caso del superamento del tabù della guerra come modalità di risoluzione dei conflitti con l’introduzione della teoria della “guerra umanitaria” e poi della “guerra preventiva al terrorismo”. Una flessibilità esasperante che disorienta l’individuo, generando una insicurezza strutturale alla società, pericolosa. Il periodo storico segna la deriva della politica tradizionale e la sua distanza dalla gens comune, alimentando l’antipolitica naturale del profilo individualista e la ricerca di una soluzione “forte e decisionista”, richiamando alla memoria i primi decenni del ‘900 ...

Questa crisi attraversa la Sinistra e i suoi partiti, sfidandola sin nelle sue radici: è compito di tutti, farsi “locomotori di un percorso” che rilanci le tematiche di fondo della sinistra, dall'eguaglianza alla critica "strutturale" del modello sociale imperante che genera alienazione, dall'idea di libertà come liberazione e solidarietà alla consapevolezza della interdipendenza individuo-società, Insomma focalizzarsi sulla speranza nella trasformazione del mondo in una visione globale e sovranazionale, insieme a tutti i soggetti e i movimenti che si oppongano alla oppressione e alla violenza, alla logica del profitto e della speculazione economica-ambientale.

Mettiamoci le scarpe e iniziamo a camminare !!

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