lunedì 26 maggio 2008

E ora la Sinistra vuole partire dal territorio, dalle questioni locali, visto che una parte della sinistra partecipa al governo di questa città e può incidere con politiche e mozioni.
Ci vediamo il 3 giugno alle 21 in via Tizzoni presso la sede del PRC.



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giovedì 8 maggio 2008

12/5/08 in Biblioteca

E' passato quasi un mese dalle elezioni, il governo si è formato e queste sono già due buone ragioni per ritrovarci, non solo per analizzare quanto è accaduto, ma soprattutto per discutere su cosa possiamo fare ancora insieme come sinistra, a partire da Cernusco.

Ci incontriamo LUNEDI' 12 MAGGIO 2008, alle ore 21.00 presso la biblioteca civica di Cernusco s/N (spazio emeroteca).


L'incontro è stato partecipato, oltre 20 persone si sono ritrovate a confrontarsi sul perchè della sconfitta e su come proseguire. Come se la sconfitta avesse sottolineato la necessità di tornare a mettersi in gioco, nell'agorà della comunità politica. Il bisogno di tornare a capire e a interagire con la realtà: e la politica è uno strumento primario per progettare un nuovo tessuto sociale, mettendo a fuoco le sensibilità e le questioni che spesso vengono discriminate o eluse.


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giovedì 17 aprile 2008

martedì 8 aprile 2008

Votare SA per battere la destra !

Clicca sull'immagine per ingrandirla:



Ecco altri documenti da diffondere:
Il volantino sul Voto Utile
Il programma Sinistra Arcobaleno

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"Pensiamoci" di Rossana Rossanda

Apparso su "Il Manifesto" del 7/4/2008

A una settimana dal voto, tutto è stato detto dai leader. Dai microfoni su piazza e in tv. Tutto di basso profilo, qualche bugia, qualche furberia ma il quadro è chiaro. È il momento di pensare da soli, elettori maschi e femmine e giovani che avranno la scheda per la prima volta. Non affidiamoci agli umori, quelli che piacciono ai sondaggi. Come è successo al tempo del «Silvio facci sognare», lo slogan più scemo del secolo. Siamo alfabetizzati, abbiamo non solo speranze e delusioni ma comprendonio e memoria.


Gli elementi per valutare a chi dare il voto ci sono tutti, nel presente e nel passato prossimo. Facciamo parlare i dati di fatto.

1. L'ultimo, arrivato fresco fresco dal Fondo Monetario Internazionale è che l'Italia è a crescita zero (0,3). E non è la crescita zero preconizzata dagli ecologisti, cioè una selezione degli investimenti che protegga e risani l'ambiente. È crescita zero nell'insieme caotico dell'attuale modello, crescita zero nell'occupazione, crescita zero del potere d'acquisto. Sarebbe utile che si incazzassero i candidati premier di fronte alle loro trovate, tipo: con me, mille euro mensili a ogni precario. Ottimo. Chi li paga? L'azienda che lo ha assunto per dodici giorni al mese? Gli intermediari, Adecco o Manpower? La cooperativa fasulla che lo costringe a essere socio-lavoratore o niente? Lo stato? E da dove fa entrare i soldi? Visto che nessuno propone di accrescere le tasse. Eppure si dovrebbe almeno redistribuirne i carichi, toglierli ai ceti più deboli, aggravare quelli più forti, bastonare un po' le operazioni finanziare - ma tutti sono contro. E poi la Banca centrale europea di una sola cosa ha paura - che il potere di acquisto aumenti e si riaffacci l'inflazione... chi mangia poco continui a digiunare, per favore. Nell'ultima settimana si sono ventilati ottocento o mille euro minimi di pensione al mese. Sette anni fa Berlusconi ne aveva promessi mille. Poi s'è visto che ne avevano diritto solo quelli in tardissima età e condizioni più disastrate. L'estate scorsa tutti salvo l'abominevole «sinistra radicale» hanno strillato che l'Inps era in deficit, e sulla parola di Epifani i pensionati hanno votato in massa come se fosse vero. E intanto né Berlusconi né Veltroni né Casini accennano a mettere un tetto alle pensioni superiori a una certa cifra - tipo Banca d'Italia e altre. Forse redistribuire non basta, ma sarebbe una misura di decenza.

2. La recessione è in arrivo. Già imperversa sugli Usa, la Fed riduce i tassi, tutti sono preoccupati salvo Repubblica, quotidiano di Veltroni, che ha pescato a Cernobbio quattro persone (per la verità tre e mezzo, Spaventa è più cauto) disposte all'ottimismo. Sta arrivando in Europa e che significherà per l'Italia? Berlusconi, in un sussulto di sincerità, ha promesso lacrime e sangue - a tutti, meno ai ricchi cui ridurrà le tasse. Ma che significa l'arrivo d'una recessione su un paese che è già a crescita 0,3? In un'Europa a crescita 1,3 se va bene?
Fra poco nessuno sarà in grado di pagare quel che importa e di farsi pagare quel che esporta. Per quale altro motivo la Cina sostiene il dollaro? In questo quadro l'occupazione - che per salire avrebbe bisogno almeno d'una crescita del Pil attorno al 3% (dieci volte di più dell'attuale in Italia) - non crescerà. Già gli occupati dichiarati dalle statistiche erano per almeno un quarto fasulli, mezzi-posti o quarti di posto del precariato, forma di disoccupazione travestita. Ormai trentenni già diplomati, laureati o dottorati, (se non in qualche disciplina scientifica per la quale c'è sbocco fuori dall'Italia) , figurarsi i non diplomati, sono ancora in cerca dell'impiego per il quale hanno studiato, pesano sui genitori, e non pochi si accingono a montare un bar o un'impresina del genere, perlopiù in subappalto, per rendersi indipendenti, sposarsi, fare un figlio. E poi ci si duole che le intelligenze se ne vadano e la natalità resti bassa.

3. Dagli anni '90 tutti i partiti, eccentuata Rifondazione e pochi altri, hanno piegato la testa al vecchio diktat liberista: lo stato non metta il becco in economia. Capitali e lavoratori, vanno lasciati al mercato e al suo occhio invisibile. Ah sì? Oggi l'occhio del mercato ha come minimo la congiuntivite acuta. Se no non saremmo a questo punto (dovrei scrivere «nella merda»). Anche gli europei lo sono, appena un po' meno la Germania perché ha difeso la qualità del prodotto e la Francia perché al mercato sottrae ogni tanto qualcosa. Ma la Commissione Ue strilla subito al protezionismo (sottace soltanto l'uso degli Stati Uniti delle spese militari a mo' di enorme offerta). E infatti il miliardario indiano Mittal s'è mangiato l'acciaio francese, non perciò pagando i lavoratori indiani come in Francia, ma proprio perché li paga quattro volte di meno. Da noi, i liberisti si rallegrano che l'Italia debba lasciare l'Alitalia a Air France-Klm, i sindacati sembrano accorgersi solo ora della gestione sciagurata dell'azienda della quale sono i soli a pagare il prezzo, la destra sanguina per l'«italianità» perduta, Berlusconi tira fuori conigli dal cilindro per far voti, l'insieme fa pena.
Non solo. Lo stato non ha da metter becco nell'economia, ma soldi nelle imprese sulla semplice fiducia che creeranno nuovi posti di lavoro. Così i furbetti prendono i soldi, alzano capannoni e se la filano senza aver assunto nessuno o licenziando subito. Non ci sono controlli. Ma non impossibile a sapersi: ce lo dice Report, cifre, nomi, luoghi, anni - ma anche noi telespettatori siamo strani, non so, non ho visto, se c'ero dormivo. L'Italia ha smesso di avere industria pubblica per dare i quattrini ai privati, che li prendono e scappano.
Quanti? Vorrei saperlo, e anche perché, invece che spendere a destra e a sinistra senza controllo, lo stato non ha a suo tempo raddrizzato Alitalia. Non mi si dica che è colpa dei sindacati che non accettavano 2000 «esuberi». Se Air France la può comprare, come ha già fatto con la compagnia olandese, perché non lo ha fatto la nobile imprenditoria italiana? E magari, ahinoi, lo stato di cui sopra? Alla sottoscritta di una compagna di bandiera non importa niente, dei suoi lavoratori molto. Perché devono subire e pagare per le nefandezze di chi li ha gestiti? Il loro paese li deve difendere, e così i loro sindacati. Ma come possono farlo senza discutere la strategia dell'impresa? Se l'ideologia oggi in voga dice che proprio non si può, perché i leader della destra e del centro non dicono al microfono: «Lavoratori! Cavatevela! Noi sulle scelte delle imprese non siamo in grado di interferire! Né lo vogliamo!». Almeno così l'elettore lo sa. E' vero che potrebbe saperlo lo stesso, siamo nell'epoca della comunicazione totale, e rammentarlo al leader del Pd quando questi gli predica con voce commossa che padroni e dipendenti pari sono e hanno lo stesso identico interesse.

4. Ci dicono che bisogna tagliare la spesa pubblica. Dove? La teoria liberista dice che lo stato deve intervenire solo dove il privato non arriva. Ebbene, si diano ai privati scuole e sanità, e più o meno sottobanco i soldi per gestirseli da aggiungere ai costi che il cittadino deve pagare. Erano diritti? Ebbene, prendiamoli come semplici raccomandazioni. Non che in Italia sia enunciato così chiaro, ma largamente praticato. Due giorni fa il presidente francese Sarkozy ha deciso di «modernizzare» lo stato, cioè ridurne energicamente le spese, ogni due funzionari che se ne vanno, se ne prende uno solo. Peccato che la maggioranza dei funzionari siano nella scuola. Si dimezzino lo stesso. E poi a Lisbona hanno detto e sottoscritto che educazione e formazione sono l'asse della nuova Europa.
Da quel che si capisce, soltanto le spese militari aumenteranno. L'Europa avrebbe finalmente il permesso degli Stati Uniti per fare la sua forza di difesa da aggiungere, si suppone, alle «missioni», parola con cui si nascondono le partecipazioni alle imprese belliche di Bush. Ecco un intervento statale ammesso: servono anche per dare impieghi, contratti detti condizioni di ingaggio, che stanno diventando sempre più strani. Vedi l'ammazzamento di Calipari.

5. Non dimentichiamo la sicurezza. Gli italiani sono buoni ma non amano essere assillati tutti i giorni dall'extracomunitario - pardon anche dal comunitario romeno - appena mettono il naso fuori di casa. Per la sicurezza sono disposti a spendere, gli elettori di nove decimi dell'arco politico, quel che non vogliono più spendere in beni pubblici o in solidiarietà - diciamo che la sicurezza è il solo bene pubblico da privilegiare. E i candidati premier di destra e di centro e democratici non se ne privano. A Milano si fanno i pogrom contro i campi nomadi, e quella illuminata città non fa una piega. Da Roma Veltroni ha ottenuto in 48 ore non solo una calata di polizia contro un insediamento romeno, ma una legge che facilita le espulsioni, e sarebbe peggiore se la sinistra «estremista» non l'avesse parzialmente corretta.
La sicurezza è un tema imbroglione. Perché chi immigra è perlopiù un marginale e quindi malvisto. E come no? Chi viene senza un contratto di lavoro - ma come farebbe ad averlo da fuori, da lontano, senza appoggi perché si muovono i più disgraziati - si deve poter mandar via, perché se non ce la fa si muove sull'orlo della legalità, e magari ne esce, e alimenta la microcriminalità. Di chi sono piene per due terzi le italiche galere? Di immigrati. I quali servono, e come, alle imprese, anche se in nero, per cui il cavaliere ha pensato persino di dargli un voto amministrativo - arretrando subito davanti alla Lega su tutte le furie. L'attuale società afferma di essere per i diritti umani, ma produce marginalità, la sbatte in galera, produce crisi e bisogni crescenti nel resto del mondo e però tenta di bloccare l'immigrazione.
Intanto l'occidente abbassa di anno in anno i già modesti aiuti che davano ai paesi di provenienza.

6. I costi della politica. Ecco un punto che unifica, a quanto sembra, gli italiani: la politica costa troppo, ma soprattutto gli addetti alla politica trovano il modo di compensarsi troppo. Falso? No,vero. Da quando? Dagli anni Settanta in poi, per salari da capogiro da una legislazione all'altra. Meno i politici sono stati apprezzati, più sono stati pagati. Facciamo l'esempio che conosco: il mio. Per essere stata cinque anni deputata (1963-1968) ricevo un vitalizio che oggi è di 2.162 euro netti. Si chiama vitalizio perché non si sommino due pensioni - la mia dell'Inps è 850 euro. Non so come sarei vissuta senza, ma ammetto che se me lo togliessero non oserei aprir bocca. Ma, negli anni Ottanta sono stati in molti a sostenere che se un deputato non veniva pagato bene, si sarebbero candidati solo i miserabili. No, la retribuzione per l'incarico politico, elettivo o no, ha da essere decente ma commisurata al tenore di vita medio del paese, non della sua parte privilegiata. Ma questa verità, che Salvi e Villone avevano scritto per primi, ma nessuno ha ascoltato finché non l'hanno ripetuta quelli del Corriere della Sera - non può servire da grimaldello per cambiare le Costituzione, perché diciamola tutta, quando Veltroni e Berlusconi litigano o si accordano per le riforme delle istituzioni, non intendono solo la legge elettorale né che si tratti di abbassare i costi delle Camere e dei ministeri. Si tratta di andare verso una repubblica presidenziale. Ci sono riforme e riforme: quando si sente la parola, bisogna chiedere: Scusi, precisiamo?

7 e finale. Ecco dunque altri sei punti, oltre quelli trattati finora dal povero gatto del lunedì - su cui ci sono state più oscurità che chiarezze nella campagna elettorale. O qualche chiarezza, se c'è stata, fa paura. Chi legge, ci pensi. Siamo a una svolta della storia italiana, vorrebbe esser la conclusione del 1989. Tabula rasa della sinistra.
Per conto mio, tanto perché sia chiaro, voterò Bertinotti. So bene che la Sinistra Arcobaleno non ha dato tutte le risposte, ne ha date, siamo sinceri, solo alcune. Ma è la sola ad avere posto questi problemi. Ed è per questo che la si vuole cancellare dalla scena politica. Il più accanito sembra il Pd, come succede quando si ha che fare con il proprio passato, che non si riesce a elaborare e si vorrebbe liquidare. Bisogna essere ben obnubilati dalla passione, e forse da una certa angoscia, per accusare Bertinotti di aver «segato» l'albero di Prodi. Come fosse stato lui ad averlo fatto cadere, invece che Mastella, Dini e soci.
Lasciamo andare. Io voto Bertinotti perché voglio che una sinistra seria e non pentita resti su piazza. E perché la Sinistra Arcobaleno intende rielaborare tutto quello di cui sopra, e prima, e altro. Non sarà semplice, non dovranno essere loro soli. Tutti portiamo qualche livido addosso. Ma non siamo morti, né staremo zitti.
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venerdì 4 aprile 2008

Il rosso e il verde, nr. 2


Ecco la seconda edizione del giornalino "Il rosso e il verde", prodotto con i contributi degli attivisti della sinistra cernuschese.

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martedì 1 aprile 2008

1/4/2008: Assemblea partecipata !


Partiamo dalla chiusura di Franco Salamini che ha coordinato la serata: "Il percorso inizialmente sostenuto dai quattro partiti che hanno aderito alla scommessa della Sinistra Arcobaleno per le elezioni 2008, ha ora bisogno del contributo di tutti coloro che credono nei valori della Sinistra, perchè non si deve fare dietro front: l'esperienza di questa sinistra unitaria e plurale è fondamentale per la continuità e la crescita della democrazia nella repubblica italiana".

Eh sì, perchè come ha ben chiarito Daniele Farina, candidato alla Camera per la S.A., si tratta di marcare la nostra specificità culturale e politica, rifiutando la logica anti-politicista che tende a mettere sullo stesso piano tutti i politici. Non è vero che tutti i politici sono uguali, non è vero che tutti sono ladri. Questi discorsi populisti e disfattisti non fanno altro che alimentare tentazioni per scorciatoie autoritarie.Il ministro Paolo Ferrero per esempio è riuscito nell'attuale Finanziaria a destinare 550 milioni di Euro per 100.000 alloggi di edilizia popolare. Perchè era da anni che non si spendeva un euro per la politica della casa per le classi subalterne.
Ma al di là degli slogan che possono infarcire i vari programmi elettorali, il programma della Sinistra Arcobaleno ha la caratteristica di essere un "libro aperto" ai contributi di tutti, presenti e futuri, proprio per salvaguardare la ricchezza della pluralità e della differenza. Ci aspetta un strada dura, ma per Daniele Farina l'importante è che le prese di posizione siano chiare, leggibili da tutti gli interlocutori, soprattutto a quei pezzi di società a cui la sinistra vuole riferirsi, ai cosiddetti "dannati della terra".

Ed è straordinario lo sforzo di superamento dei confini partitici e della caratteristica frammentazione della sinistra: siamo ad una svolta storica, che non solo rappresenta un tentativo di arginare l'estinzione della sinistra (come sta accadendo in Francia con la frammentazione in più gruppi di sinistra), ma che vuole sperimentare un percorso comune di avvaloramento del conflitto sociale e morale, dal punto di vista dei più deboli, che sia il precario al lavoro o il portatore di handicap, l'anziano con la pensione di invalidità o il bambino indifeso di fronte alla videocrazia alienante, il disabile davanti alle barriere architettoniche o la donna alle prese con la violenza domestica, l'immigrato clandestino che scappa da un incubo per trovarsi nei CPT ai dipendenti dalla droga e alcol.

Chiara Cremonesi, candidata alla Camera, interviene dichiarando che la Sinistra Arcobaleno parlando di una "avventura" e non di un mero cartello elettorale, e che la posta in gioco è alta. Battere il centrodestra "ma anche" (declinando alla veltroni) rifiutando l'estinzione del conflitto dialettico dal panorama sociale. Perchè in questo modo chi governerà rappresenterà solo i ceti più forti, coloro che necessitano dello status quo per garantire il loro tenore di vita.

Votare S.A. è un voto utile per controbattere il centrodestra al Senato; raggiungere il quorum dell'8 per cento, significa ridurre i seggi al PDL e mettere in pericolo la maggioranza al Senato. Ma è un voto giusto, che da voce al bisogno di libertà come coniugazione tra diritti sociali e diritti civili. Infatti Chiara cita che per una donna è importante la legge 194 e il lavoro stabile, le unioni civili e l'accesso gratuito all'asilo

S.A. è la sintesi tra ambiente e lavoro, pace e welfare state, difesa dei beni pubblici contro la loro privatizzazione, promozione del consumo sostenibile ed etico, produzione attenta all'impatto ecologico.

Non rinunciamo ai nostri sogni !











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1/4/2008 coi candidati di sinistra alle elezioni 2008

L'appuntamento è alle ore 21 in Biblioteca Civica a Cernusco sul Naviglio, con i candidati alla Camera della Sinistra Arcobaleno Daniele Farina e Chiara Cremonesi.

Vi aspettiamo

Una scelta di parte ! Un voto di parte ! Continua...

mercoledì 26 marzo 2008

IL CLIMA CAMBIA: CAMBIA IL CLIMA!

IL CLIMA CAMBIA: CAMBIA IL CLIMA!
DOMENICA 30 MARZO 2008 ORE 11.00
APERITIVO AL PARCO SEMPIONE - PIAZZA DEL CANNONE
con LUCA MERCALLI
CARLO MONGUZZI E GIANNI CONFALONIERI



FAI UNA SCELTA DI PARTE.



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mercoledì 12 marzo 2008

Il voto utile è quello per S.A.

Ecco dei dati interessanti da "Il Messaggero", sulle proiezioni di voto al Senato, sede più incerta sull'esito del voto. Segue un articolo apparso su "Il Manifesto", sul tema del cosiddetto "Voto utile". Leggi l'allegato


Per cui, ancora di più VOTA SINISTRA ARCOBALENO
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giovedì 6 marzo 2008

Voto Sinistra Arcobaleno per...


Apriamo una sorta di sondaggio interattivo, in cui gli internauti che accedono al nostro sito web, possono inserire un loro contributo per la campagna elettorale a sostegno della Sinistra Arcobaleno. Sfidando il ricatto del "voto utile" sbandierato da PD e PDL, vorremmo che esprimiate il perchè voterete Sinistra Arcobaleno, inserendo un commento in questo modo:

- Nome Cognome o nikname (soprannome identificativo)
- Professione
- "Io voto Sinistra Arcobaleno per ..."


Alleghiamo uno spunto di riflessione apparso oggi 6/3 su Liberazione, di Andrea Colombo, contro il VOTO UTILE, per UNA SCELTA CONSAPEVOLE DI PARTE:

Il consenso che gli manca per governare, dunque per assolvere la sua unica missione politica, il Pd deve e dovrà sempre più cercarlo nei bacini elettorali della destra. Blandire il popolo di sinistra è un lusso e un vezzo. Sfondare nelle roccaforti di Berlusconi e della Lega, nel nord, in Lomabardia, in Veneto, è un imperativo categorico. I Ds avevano una scelta: inseguire la destra sul suo terreno o imboccare la strada di una vera forza sia pur moderatamente orientata a sinistra. Vittime dell'egemonia culturale berlusconiana hanno optato per la prima strada, e sono morti battendola invano.
Il Pd non ha quella possibilità di scelta. Anche se Walter l'ecumenico vorrebbe davvero che fosse il partito sia dei Calearo che degli operai, all'atto pratico il Pd finirà invece inevitabilmente per obbedire ai primi e fare dei secondi una foglia di fico. Lo fa già oggi, in questa campagna elettorale. E le cose non cambieranno fino a quando una presenza culturale e sociale oltre che politica della sinistra non sostituirà l'attuale egemonia della destra, costituendo così un polo d'attrazione capace di rimpiazzare le sirene della destra che, altrimenti, il partitone dei sogni e dell'identità vacante è destinato a seguire. O forse condannato a seguire, anche oltre le intenzioni dei sui leader. La sfida della Sinistra Arcobaleno, nelle elezioni e a maggior ragione dopo, è anche questa. E gli elettori di sinistra del Pd, che ci sono e non sono pochi, avrebbero ottime ragioni per augurarsi un successo della Sinistra. Per chi non vuole un partito dei Calearo, dei Del Vecchio e dei Colaninno è il solo antidoto.
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venerdì 29 febbraio 2008


I punti del programma
(guarda anche il link al nuovo sito Arcobaleno)


1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza
2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà
3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito
4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti
5. Libertà e autodeterminazione femminile
6. La pace, il disarmo
7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima
8. Le "Grandi Opere" di cui il Paese ha bisogno
9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà
10. La casa è un diritto, non una merce
11. Convivenza, inclusione, cittadinanza
12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro
13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia
14. Una informazione libera, pluralista, democratica

Segue il dettaglio punto per punto, clicca su "Continua"



1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza

Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano. Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti. Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali.

La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.

2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà

I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro Paese sono oltre 4 milioni. È precarietà di vita, non solo di lavoro. La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA.

3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito

Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita. Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente aumentati e i salari sono rimasti invariati. La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato.

4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti

Nei Paesi europei più avanzati, e non solo in Europa, i fondamentali diritti della persona sono tutelati e garantiti da una legislazione che ne salvaguarda la sfera personale, nel rispetto della libertà di scelta di ciascuna e di ciascuno. Da noi non è così. La Sinistra l’Arcobaleno afferma l’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali e propone il riconoscimento pubblico delle unioni civili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che ognuna e ognuno abbia il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita e propone una legge sul testamento biologico.

5. Libertà e autodeterminazione femminile

Nemmeno negli anni ’70 l’attacco alla libertà delle donne è stato tanto feroce; addirittura c’è chi propone una moratoria contro l’aborto chiamando “assassine” le donne. La Sinistra l’Arcobaleno propone interventi affinché la legge 194 sia applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalle donne; una nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne e del diritto costituzionale alla tutela della salute; una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

6. La pace, il disarmo

L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo.

7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima

Contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è fondamentale per garantire una speranza di futuro all’umanità: senza adeguate misure ci saranno rischi certi per la salute e l’ambiente. La Sinistra l’Arcobaleno rifiuta il nucleare e propone che entro il 2020 si superi il 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%; un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici. L’acqua è un bene comune e come tale deve essere pubblico. La Sinistra l’Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge quadro sul governo del suolo e l’inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.

8. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno

Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione. Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate.

9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà

L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini.

10. La casa è un diritto, non una merce

Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa a pagare i canoni sono diventati il 70% del totale. L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa. La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero. Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.

11. Convivenza, inclusione, cittadinanza

Gli immigrati in Italia sono quasi 4 milioni, incidono per il 6,1% sul PIL, pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse. Sono lavoratrici e lavoratori indispensabili per la nostra società, ma sono esclusi dall’accesso a molti diritti. La normativa attuale impedisce l’ingresso legale nel nostro Paese, creando clandestinità e sottoponendo donne e uomini migranti ad una condizione di sfruttamento e precarietà estrema. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene indispensabile l’abolizione della legge Bossi-Fini, e l’approvazione di una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente, il diritto di voto alle elezioni amministrative, la chiusura dei CPT, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello jus soli.

12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro

Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni. Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato. La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore. La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.

13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia

La questione dei costi della politica non può essere separata dalla condizione generale del Paese: crescono le diseguaglianze e crescono i privilegi. E crescono anche gli intrecci tra affari e politica a partire dalle regioni meridionali ma non solo. La Sinistra l’Arcobaleno propone la riduzione del numero di parlamentari e di consiglieri regionali. La retribuzione dei parlamentari italiani non deve essere superiore alla retribuzione media dei parlamentari degli altri Paesi europei. È necessaria una legge che sottragga ai partiti le nomine, nella Sanità come negli altri settori pubblici, che stabilisca criteri che le Amministrazioni devono rispettare per garantire l’interesse pubblico e i principi del merito.

14. Una informazione libera, pluralista, democratica

L’Italia in questi anni è stata messa più volte sotto accusa dall’Unione Europea per carenza di pluralismo nell’informazione. Secondo l’ultimo rapporto USA sulla libertà di stampa, il nostro Paese occupa il 61° posto. La Sinistra l’Arcobaleno propone l’abrogazione della “Legge Gasparri” e l’approvazione di una vera legge di sistema che imponga tetti antitrust e impedisca posizioni dominanti nelle comunicazioni e nell’industria culturale. È assolutamente indispensabile approvare una vera legge sul conflitto di interessi.


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giovedì 28 febbraio 2008

6/3/2008 Manifestazione contro lo smog

Dopo 39 giorni di pm10 sopra la soglia d'attenzione, Regione Lombardia e Comune di Milano continuano a non fare nulla per uscire dall'allarme inquinamento, proseguendo l'assurdo scaricabarile delle responsabilità sulla testa dei cittadini.

Da una parte la Regione consegna pilatescamente ai singoli comuni la scelta di adottare misure d'emergenza, sperando nel prossimo acquazzone; dall'altra il Sindaco di Milano, dimenticando di essere la massima autorità sanitaria della città, si nasconde dietro la foglia di fico di interventi come Ecopass che, vista la situazione allarmante dell'inquinamento segnalata dalle centraline, ha dimostrato la sua inadeguatezza.


La qualità dell'aria intanto peggiora di giorno in giorno e la salute dei cittadini viene messa seriamente a repentaglio, colpendo in primo luogo le fasce più deboli della popolazione, come i bambini e gli anziani! Non è possibile restare immobili, è necessario mettere in campo tutte le soluzioni possibili per ridare fiato alla città e all'intera area metropolitana.

Di fronte all'immobilismo e all'irresponsabilità di Comune e Regione invitiamo tutti i cittadini, i Comuni della provincia, la Provincia, le associazioni, i comitati, le forze politiche, a mobilitarsi per organizzare una grande manifestazione giovedì 6 marzo, ai bastioni di Porta Venezia, con l'obiettivo di chiedere con forza:

- nell'immediato, per far fronte alla situazione di emergenza attuale, il blocco totale del traffico, con relativo potenziamento dei mezzi pubblici

- in prospettiva, interventi urgenti ogni volta che vengono superati i limiti di attenzione

- programmazione di interventi che evitino di raggiungere situazioni di emergenza, come la chiusura del Centro Storico, le targhe alterne e il car pooling, bike sharing,...

- interventi strutturali sull'intera area metropolitana in accordo con i soggetti interessati, come il potenziamento del trasporto pubblico e il biglietto integrato, parcheggi di interscambio,...

Chiediamo pertanto a tutti di comunicare la disponibilità ad aderire a questa mobilitazione, inviando la propria adesione ad uno degli indirizzi riportati qui sotto entro mercoledì 5 marzo, giorno in cui decideremo insieme forme e modalità della mobilitazione.

La Sinistra L'Arcobaleno Milano

Per aderire: info@milano.sinistrarcobaleno.org - 02.55231507
sinistra.democratica@provincia.milano.it - 02.77402525
rif_com@provincia.milano.it - 0277402312

Sarà possibile aderire anche ai gazebo organizzati dalla Sinistra l'Arcobaleno per le Primarie delle idee, sabato 1 e domenica 2 marzo 2008. Info: www.milano.sinistrarcobaleno.org
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venerdì 22 febbraio 2008

"Il rosso e il verde" numero 1

Ecco il primo foglio informativo nato dal lavoro comune della Sinistra unitaria e plurale:







Sul sito web "Sinistra Arcobaleno milanese" il giornalino appare nella homepage, a dimostrazione che siamo stati fra i primi a produrre un risultato comune, e ci auspichiamo che anche il resto del territorio lavori in questo senso. Continua...

Ecco il simbolo



La costituente nata con gli Stati Generali di dicembre è proseguita, e a seguito della caduta del secondo governo Prodi sta subendo accelerazioni. E' presto per dire se questa accellerazione sia un bene o meno, fatto sta che le forze politiche della sinistra e ambientalista stanno serrando i tempi per far fronte alle prossime elezioni nazionali. A Cernusco proseguiamo con il lavoro comune, ma serve ancora maggiore partecipazione, da parte delle associazioni sensibili alle questioni ambientali, al mondo del lavoro, alla solidarietà, etc. Avanti ! Continua...

lunedì 21 gennaio 2008

Riuso e solidarietà ... de pedras

terraterra (il Manifesto 19/01/2008) articolo di Manuela Correggia

Libri usati a 1 euro e comunità quilombolas

Le quilombolas sono comunità di discendenti degli schiavi africani deportati in Brasile secoli fa e che continuano a mantenere un forte vincolo con le origini e il passato. Nel quilombo, comunità autonoma, si riunivano schiavi fuggiti dalle piantagioni (il Brasile fu l'ultimo stato al mondo ad abolire la schiavitù). Nascoste nelle foreste o sulle montagne, le comunità si dedicavano all'economia di sussistenza e talvolta al commercio. La maggior parte ebbe un'esistenza limitata nel tempo: una volta scoperti, i resistenti erano repressi con inaudita violenza. Molti quilombos tuttavia sopravvissero all'abolizione ufficiale della schiavitù, il 13 maggio 1888, e continuano ad esistere fino a oggi grazie al loro isolamento, lottando per l'uso della terra, la libertà, il diritto di cittadinanza e di uguaglianza, il mantenimento della propria identità culturale.
Alcune comunità sono tuttora sotto attacco. Le terre sulle quali sono insediate, e che la Costituzione assegna loro, sono oggetto di appetiti economici plurimi. Così, nell'agosto 2007 diverse comunità quilombolas dello stato di Espírito Santo sono state nuovamente cacciate dai loro territori dalla produttrice di cellulosa Aracruz Celulosa che dissemina nel paese le piantagioni di eucalipti, in buona parte destinati all'export. Dopo venti giorni di occupazione delle terre, un reparto speciale della polizia militare ha cacciato le famiglie accampate a Linharinho.

Ci sono poi comunità di afrodiscendenti che vivono in regioni inospitali, come la Tapuio, duecento persone abitanti nel Sud-Est del Piauì, il cuore della siccità del sertão. Tapuio ancora oggi continua a essere una comunità resistente, che porta avanti a fatica uno stretto legame con una terra difficile, arida e conflittuale, ma anche ricca di storie e di saperi ancestrali portati dall'Africa. Le donne della comunità hanno saputo organizzarsi e creare spazi aggregativi e lavorativi che evitassero l'esodo rurale e la paralisi sociale, sotto il nome di Grupo de mulheres quilombolas. Insieme hanno ad esempio recuperato l'antica tecnica per estrarre siero di aroeira (pianta anacardiacea tipica della zona) dalla corteccia della pianta senza danneggiarla. Questo ingrediente, trasformato in olio essenziale, è la materia prima con cui vengono prodotte delle saponette profumate dalle molteplici proprietà benefiche, che hanno iniziato a circolare e ad essere vendute nella zona.
E qui viene la seconda parte della storia. La parte italiana, che ha le stesse caratteristiche di solidarietà, ecologia e impegno culturale. A Cernusco sul Naviglio (Mi) l'associazione Operazione Chacoeira de Pedras, attiva dal 2001 anche in progetti come «la rivoluzione in bicicletta», l'autoproduzione, la decrescita, ha trovato un modo originale e coerente per sostenere anche i progetti delle donne quilombolas, come quelli di gruppi di donne in asentamentos del Movimento Sem terra, sempre nel Piauì nordestino. L'idea è: vendita di libri usati a prezzo popolare, 1 euro. Cultura accessibile a tutti, e riuso e solidarietà in una volta. Ogni sabato nella piazza della città allestiscono una lunga bancarella di circa 20 metri, con i libri sistemati nelle varie cassette della frutta, anch'esse riciclate, un po' di musica. Vendono ogni volta centinaia di libri, salvandoli dal macero. Negli anni è stata costruita una rete, rifornita da singoli, biblioteche, editori illuminati che permettono di entrare nei magazzini delle rese e del macero («il mondo dei libri e dei gadget produce tanta di quella spazzatura inutile per illogiche leggi di mercato»). La scelta, anche di dvd e dischi, è ormai enorme. E, dicono quelli dell'associazione, il sabato dei libri a un euro è un momento fondamentale non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello relazionale e culturale, in un clima surreale da biblioteca all'aperto, con tante persone che aspettanto ogni sabato le novità e solitudini che anche così si riempiono un po'.

N.b.: Due anni fa il ricavato di un sabato è andato a sostegno del manifesto...

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venerdì 11 gennaio 2008

In difesa della legge 194

Milano, 10 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA

LA SINISTRA-L'ARCOBALENO PER LA DIFESA DELLA LEGGE 194, PER LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA

Le ultime dichiarazioni sulla moratoria della legge 194 rappresentano un ulteriore e duro attacco alle libertà individuali e alla democrazia. Sul corpo delle donne, ormai da anni e con il cinismo di mestieranti di una politica bassa, si esercita un gioco pesante.

Il movimento delle donne ne ha denunciato la gravità e si è mobilitato. Le forze democratiche non hanno compreso o, spesso hanno sottovalutato, per una miope logica di equilibri e opportunità, che su questo argomento si tratta la libertà di tutte e di tutti.

Il tavolo de "La Sinistra-l'Arcobaleno" di Milano assume questo terreno come priorità politica. Su questi temi non sono possibili contrattazioni o mediazioni.

Nel rispetto dell'autonomia delle diverse soggettività, a partire dal movimento delle donne, vogliamo esercitare una pratica attenta di ascolto per ogni nostra iniziativa. Chiediamo anche i contributi alla comunità scientifica, agli operatori che si sono impegnati su questi temi. Le ultime dichiarazioni sulla moratoria sono anche una offesa alla loro serietà e al loro senso di responsabilità.

La Sinistra-l'Arcobaleno si assume l'impegno su alcuni punti che riteniamo fondamentali e prioritari:

  • netto rifiuto di un regolamento regionale. Ciò significherebbe intervenire sulla legge 194 e, in modo surrettizio, modificarla;

  • tutte le strutture pubbliche ospedaliere, pur nel rispetto delle coscienze individuali, devono attuare la l. 194;

  • verificare lo stato dei consultori pubblici. I consultori pubblici devono svolgere le loro funzioni secondo i principi delle legge istitutiva con personale qualificato coerentemente alla legge e con la finalità di accompagnare nel percorso per una sessualità libera e consapevole, parte integrante della vita delle persone.
La Sinistra-l'Arcobaleno metropolitana milanese

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giovedì 3 gennaio 2008

9/1/2008 "Ci si incontra a sinistra"

Come dichiarato nell'assemblea del 26 novembre, intendiamo proseguire il percorso di costruzione di una sinistra unitaria e plurale a Cernusco con altri incontri. Per questo diamo appuntamento a tutte/i
mercoledì 9 gennaio 2008
ore 21.00 in via Tizzoni 5/b.

Sui siti http://www.statigeneralisinistramilano.org/ e http://www.lassemblea.org/ sono a disposizione i materiali prodotti dai due appuntamenti della Sinistra a Milano e a livello nazionale.

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